27/02/14

CONFIDENZE EDITORIALI 5

COSA DICE L'EDITORE: "Un romanzo dalle tinte dolci
e malinconiche. Un amore semplice, romantico, tenero,
che accompagna il lettore - con tanta voglia di sognare -
in una dimensione serena. Amanti del genere,
non potete assolutamente perderlo!"

- IN USCITA IL 10 MARZO 2014 - ‪#‎ConfidenzeEditoriali‬



26/02/14

ESTRATTO DA "ADESSO CHE HO TE" DI ANNA LOVEANGEL

A volte vorrei avere nel cuore qualcuno, vorrei potermi fermare e portare i miei pensieri da lui. Vorrei poter amare, chiudere gli occhi e sognare. Non lo faccio più, da tanto ormai. I miei sogni sono svaniti dopo la rottura con Scott, pensavo che lui fosse quello giusto, credevo che con lui avrei costruito il mio futuro. Invece sono rimasta sola, illusa e infelice. Vorrei ricordare al mio cuore che esiste ancora una possibilità, una via d’uscita al dolore c’è sempre, ma sembra quasi impossibile trovare la direzione da seguire. Non ci sono indicazioni, in amore c’è chi vince e chi perde. Io ho perso e probabilmente non vincerò mai.

 

 
Foto prelevata da Internet

25/02/14

PENSIERO LIBERO

Pensiero libero: omosessualità e omofobia.

Rubrica: *Spiritualità.

Di Carlo Di Pietro

 

Si parla sempre più del fenomeno “omofobia”, soprattutto qui in Italia, dove la libertà d’espressione è diventata un lusso che pochi possono permettersi. 
Arrivati ad oggi, la società vede ancora il mondo gay fatto di lustrini e paillettes, un mondo fatto di eccessi e trasgressione, in cui lo stereotipo gay è quello che manifesta la sua femminilità latente personificando drag, reginette e così via. 
Il mondo omosessuale non è fatto solo di questo. Il ragazzo gay può essere chiunque: il vicino che ci saluta la mattina uscendo di casa o il commesso del supermercato. È una persona normale, che vive in maniera ordinaria come tutti gli altri. L’omofobia è una violenza psicologica e delle volte fisica per chi la subisce. Episodi come violenze sugli omosessuali, ragazzi gay che vengono pestati, offesi, togliendo loro tutta la dignità sono sempre più frequenti. La libertà di pensiero è lecita, tutti hanno il diritto di non accettare gli omosessuali, purché vengano sempre e comunque rispettati e trattati come qualsiasi altra persona a prescindere dall’orientamento sessuale. 
I primi a riscontrare l’omofobia, talvolta, sono gli stessi omosessuali. Secondo lo psicanalista e sociologo tedesco Erich Pinchas Fromm, questa sorta di autofobia è più frequente negli uomini che nelle donne ed è dovuta al timore di essere considerati diversi. A livello inconscio l’omofobia porta, nella maggioranza dei casi, a interiorizzare tali discriminazioni e a reprimere la propria sessualità fino a provare odio e ripugnanza per i propri simili. Il mondo LGTB (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) è vittima ogni giorno del cannibalismo sociale: in Italia i suicidi della popolazione gay costituiscono il 30% dei suicidi adolescenziali secondo i dati del Dipartimento di Salute Pubblica. 
È turpe pensare che ragazzi giovanissimi arrivino a trovare una via di fuga con la sola morte, a causa del bullismo, delle violenze, delle offese e dei soprusi subiti nel corso della loro vita. 
Nella comunità europea sono molte le Nazioni che hanno adottato misure di leggi contro l’omofobia e le discriminazioni che essa comporta. In Paesi come la Francia, Svezia, Islanda l’atteggiamento discriminatorio contro persone omosessuali è punito con l’arresto, al fine di garantire il benessere di tutti i cittadini senza considerare l’orientamento sessuale. Si spera che, ben presto, anche l’Italia possa abbracciare l’idea che nessuno è superiore a nessuno e che, nonostante le diversità che ci allontanano, ci accomuni il fatto che siamo tutti figli di uno stesso “Padre”. 
La Chiesa cattolica risiede nel cuore del nostro Paese e, come ben sappiamo, essa ha quasi sempre concepito l’omosessualità come un qualcosa di anti-naturale e anti-cristiano, vedendola come una minaccia per la famiglia tradizionale. Da circa un anno, però, con l’avvento del nuovo Papa – Jorge Mario Bergoglio – conosciuto in tutto il mondo come Papa Francesco, le cose sembrano prendere una svolta. Egli ha, infatti, affermato più volte che la Chiesa è la casa di tutti e che tutti possono farne parte e che nessuno – com’è giusto che sia – ha il diritto di giudicare gli omosessuali, dal momento che, nella creazione Dio ci ha resi liberi. Dopo secoli di Chiesa cattolica, Papa Bergoglio è stato il primo pontefice ad affermare, con assoluta fermezza, che essa non ha il diritto di giudicare le scelte personali dei fedeli, semmai, dovrebbe limitarsi ad accompagnarli con misericordia nel cammino della loro vita. Alla base di questa visione del mondo, da parte di un uomo che è qui col compito di rappresentare Dio sulla terra, lo Stato dovrebbe prendere ispirazione per disegni di legge che prevedano provvedimenti sanzionatori per tutti coloro che beffano e ingiuriano contro persone che – a prescindere dal loro orientamento sessuale – sono pur comunque creature di Dio. Nessuno, infatti, dovrebbe vivere con la paura di essere schernito e denigrato costantemente da persone stupide e inette, quali sono gli omofobi. 
Proprio come dice l’attore e regista statunitense Morgan Freeman «Odio la parola omofobia. Non è una fobia. Tu non sei spaventato. Sei solo un coglione».

 

FOTO: © GIULIO DURINI
*Rubrica Spiritualità: Tutto ciò che un laico può liberamente pensare sulla propria interiorità e su Dio, senza intaccare la sensibilità delle diverse Religioni istituzionalmente accettate.






19/02/14

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