Carissimi Fans,
inauguriamo oggi una nuova rubrica, propostaci e curata dalla nostra talentuosa autrice Francesca Rossi, non nuova al mondo dei blog d'informazione. Abbiamo deciso di darLe manforte in questa inziativa, dedicata al supporto degli scrittori emergenti ed esordienti. Il nome della rubrica è piuttosto eloquente: "Il labirinto dello Scrittore", e ognuno degli aspiranti Autori avrà la possibilità di commentare ciascuno degli articoli con i propri dubbi, con le proprie perplessità, facendo anche delle domande specifiche sull'argomento che tratteremo di volta in volta. Inoltre, se qualcuno di Voi desidera suggerirci una tematica da affrontare, potrà farlo inviando un messaggio o una mail ai seguenti indirizzi:
- FB Francesca Rossi.
- FB Francesca Rossi.
- Email Francesca Rossi: elioreds@libero.it
Speriamo vivamente che questi articoli potranno esserVi utili e di incoraggiamento ad affrontare il mondo dell'Editoria che, per quanto idilliaco, spesso e volentieri riserva qualche brutta sorpresa.
Le critiche sono degli ostacoli
inevitabili nel cammino personale e letterario di ognuno di noi. Certe volte
arrivano come un temporale inaspettato mentre siamo senza ombrello, altre volte
ce le aspettiamo con così tanta paura, da logorare i nostri sogni e persino le
storie che abbiamo nel cassetto.
Ci sono poche certezze e magari le
conoscete già, ma ripetere non guasta mai: le critiche fanno parte della vita,
qualunque mestiere si faccia e a qualsiasi livello si arrivi; meglio
conviverci, dunque (ciò non significa avere un atteggiamento passivo, ma questo
lo vedremo tra un po’).
Esistono commenti definiti “costruttivi” e il
cui ascolto da parte nostra è consigliato e opinioni “distruttive”, ovvero
prodotte al solo e unico scopo di irritarci e spezzare i nostri sogni; scindere
tra i due tipi di critiche non è facile.
L’esperienza ha un certo peso, inutile
negarlo, ma si può formare solo con il tempo e con gli insegnamenti che ogni
evento della nostra vita ci dona.
Il carattere, a ben guardare, è in parte
innato in parte forgiato dalla suddetta esperienza.
Su queste due caratteristiche, quindi, si
può (e si deve) lavorare con pazienza e costanza. Non si conquistano
nell’immediato e sono in continua evoluzione.
C’è, però, un altro elemento fondamentale
nelle nostre giornate: la nostra energia, strettamente connessa al tempo che
abbiamo a disposizione ogni giorno. Conservarla e non sprecarla dipende
unicamente da noi. Intendiamoci: gli imprevisti esistono, ma noi possiamo
scegliere il modo in cui reagire e, in un certo senso “proteggerci”.
Infine, questione da non sottovalutare,
può capitare che i peggiori critici di noi stessi siamo… proprio noi! Come
fare, allora, per zittire le fastidiosissime voci interiori ed esteriori che
tentano di farci arrendere?
Soffermiamoci, in questo caso, sulle
critiche mosse agli scrittori di fama o alle prime armi. Come è meglio reagire
di fronte a parole dure, che ci colpiscono nell’intimo? E’ sempre valida la teoria
secondo la quale il silenzio è la scelta più giusta in ogni caso?
Andiamo con ordine:
1.
Scrivere
un romanzo, come comporre una canzone o girare un film, ci mette a nudo di
fronte a un pubblico. Espone noi, il nostro modo di scrivere, le nostre paure e
i desideri che ci portiamo dietro. Non importa quanto siamo bravi a
nasconderli. L’opera che abbiamo creato può dire molto di noi. Di questo, però,
non dobbiamo avere timore; è naturale. L’importante è scrivere ciò che sentiamo,
dar voce alla nostra personalità e lavorare al meglio. Ci sarà tempo per
pensare alle case editrici a cui inviare il manoscritto, alla promozione e a
tutto il resto. Scrivere è un atto personale e intimo destinato, però, a
“vivere” nel mondo.
2.
Il
romanzo è stato pubblicato: bene, è il momento di evitare di pensare alle
critiche, positive o negative, che arriveranno. Riflettere su questo, infatti,
blocca il futuro del vostro lavoro. Lasciate che il romanzo “cammini da solo” e
sostenetelo con adeguate iniziative promozionali, ma senza l’ansia di dover
dimostrare che non meritate critiche negative. Insomma, non mettete le mani
avanti, ma procedete tranquilli, consapevoli di aver fatto tutto ciò che
potevate e della possibilità di migliorare sempre.
3.
Lasciate
da parte il perfezionismo: questo è un altro avversario insidioso che vi
renderà permalosi, schiavi di un ideale che avete solo nella vostra testa o che
gli altri vi hanno inculcato. Gli scrittori siete voi, il romanzo è vostro non
del vostro giudice interiore o dei critici. Siate aperti al cambiamento, alle
modifiche, ma non fatevene schiacciare o vi bloccherete. La perfezione, del
resto, non è di questo mondo.
4.
Arrivano
le critiche! Leggete i commenti e fermatevi un attimo. Non dovete rispondere
subito, prendetevi il tempo per riflettere e rileggere ciò che vi hanno
scritto. Può accadere che il vostro interlocutore si esprima in un modo
particolare, che il suo commento sembri ciò che non è, magari a causa di un
certo uso, inconsapevole, di determinate parole, o che voi fraintendiate (Internet
è lo strumento migliore per equivocare, lo sappiamo). Qualunque sia la causa
del fraintendimento, se non avete compreso la natura del commento, non esitate
a chiedere, con gentilezza, chiarimenti. Vi dimostrerete, così, aperti al
dialogo.
5.
Non
nascondetevi di fronte alle critiche e non arroccatevi sulle vostre
inaccessibili posizioni. Potete spiegarvi con cortesia e, se notate che il
discorso degenera, non intervenire più. E’ fondamentale, però, che usiate la
gentilezza. In questo modo sprecherete il minimo della vostra energia,
ingrediente prezioso per scrivere le vostre storie.
6.
Non
vivete nell’ansia di piacere a tutti. Non accadrà mai (e meno male,
aggiungerei, altrimenti significherebbe che siamo diventati tutti degli automi
senza un minimo di differenza). Prendetevi i vostri tempi, che sia per scrivere
o per rispondere a una critica, portate nel mondo la vostra voce, la vostra
personalità. Forse non ve ne renderete conto subito, ma non c’è bisogno di
marionette che si facciano ammirare, bensì di esseri umani a tutto tondo, fatti
di anima, carattere, debolezze e voglia di scoprire e sapere. Chi vuole
“livellarci” aspira, in realtà, a toglierci la libertà di essere e di creare.
Proteggete la vostra libertà esistenziale e intellettuale, non ne esiste una di
ricambio.
7.
Create
con pazienza e senza fermarvi il vostro universo letterario, leggendo e
scrivendo. La lettura è fondamentale anche per trovare i riferimenti che vi
aiuteranno a creare storie e ad andare avanti nella vita (anche a rispondere
alle critiche). Imparate da chi è venuto prima.
8.
Non
arrendetevi mai. Potreste metterci una vita per scindere senza ombra di dubbio
una critica buona da una cattiva. Nel dubbio, potete solo riflettere con la
vostra testa e decidere se è o meno il caso di rispondere. Chiedetevi se ne
vale la pena: è tempo che state sottraendo alla vostra formazione e ai vostri
personaggi. Alle volte dovrete farlo, sarà giusto e rispettoso nei confronti di
chi ha letto il romanzo, ma più spesso è meglio selezionare i commenti più arguti
e dedicare loro un tempo preciso.
9.
Non
cadete nelle trappole di troll, persone invidiose o frustrate. Non rispondete
affatto alle provocazioni. I commenti di queste persone che, forse, non hanno
nulla di meglio da fare o godono nel farvi perdere tempo, ed energie, si notano
subito; alle volte sono più subdoli, ma se imparate a leggere tra le righe e
con calma, li scoverete. Non provate neppure a intavolare una discussione:
verreste risucchiati in un vortice sempre più profondo e perfino la vostra
immagine potrebbe uscirne danneggiata. E’ proprio il caso di dirlo: siate
superiori. Non si tratta di darsi arie (ve lo faranno credere, ma non
cascateci), si tratta, più concretamente, di essere sicuri di sé e del proprio
lavoro, concentrati sul miglioramento e sulla crescita quotidiani.
10. Staccatevi da
Internet (e social vari), non ascoltate le voci degli altri e inseguite i
vostri sogni. Dovete ritagliarvi del tempo per stare da soli con voi stessi e i
vostri personaggi; è necessario. E’ più importante credere in voi stessi e
tramutare l’impegno in pagine scritte (abbiamo già detto che la perfezione non
conta, scrivete con passione e impegno, non lasciate nulla al caso, datevi il
tempo di far maturare la storia. La correzione è una fase successiva) che stare
ore a tentare di dirimere diatribe. Meglio una pagina scritta al giorno che
dieci risposte ad altrettanti commenti. Avrete tempo per selezionare e decidere
se replicare o meno. Non deve interessarvi ciò che accadrà dopo, se venderete
dieci o cento copie. Entrate nella vostra storia, che appartiene solo a voi e
non alle mode del momento. Scrivete, perché il rischio più grande è quello di
rimpiangere il tempo perduto.