28/10/15

COME RISPONDERE ALLE CRITICHE SENZA SPRECARE UN GRAMMO DI ENERGIA!

Carissimi Fans,
inauguriamo oggi una nuova rubrica, propostaci e curata dalla nostra talentuosa autrice Francesca Rossi, non nuova al mondo dei blog d'informazione. Abbiamo deciso di darLe manforte in questa inziativa, dedicata al supporto degli scrittori emergenti ed esordienti. Il nome della rubrica è piuttosto eloquente: "Il labirinto dello Scrittore", e ognuno degli aspiranti Autori avrà la possibilità di commentare ciascuno degli articoli con i propri dubbi, con le proprie perplessità, facendo anche delle domande specifiche sull'argomento che tratteremo di volta in volta. Inoltre, se qualcuno di Voi desidera suggerirci una tematica da affrontare, potrà farlo inviando un messaggio o una mail ai seguenti indirizzi:
- FB Francesca Rossi.
- Email Francesca Rossi: elioreds@libero.it 
Speriamo vivamente che questi articoli potranno esserVi utili e di incoraggiamento ad affrontare il mondo dell'Editoria che, per quanto idilliaco, spesso e volentieri riserva qualche brutta sorpresa. 
Noi restiamo a disposizione e... buona lettura!




COME RISPONDERE ALLE CRITICHE SENZA SPRECARE UN GRAMMO DI ENERGIA! 

Rubrica: Il labirinto dello Scrittore
di Francesca Rossi

Le critiche sono degli ostacoli inevitabili nel cammino personale e letterario di ognuno di noi. Certe volte arrivano come un temporale inaspettato mentre siamo senza ombrello, altre volte ce le aspettiamo con così tanta paura, da logorare i nostri sogni e persino le storie che abbiamo nel cassetto.
Ci sono poche certezze e magari le conoscete già, ma ripetere non guasta mai: le critiche fanno parte della vita, qualunque mestiere si faccia e a qualsiasi livello si arrivi; meglio conviverci, dunque (ciò non significa avere un atteggiamento passivo, ma questo lo vedremo tra un po’).
 Esistono commenti definiti “costruttivi” e il cui ascolto da parte nostra è consigliato e opinioni “distruttive”, ovvero prodotte al solo e unico scopo di irritarci e spezzare i nostri sogni; scindere tra i due tipi di critiche non è facile.
L’esperienza ha un certo peso, inutile negarlo, ma si può formare solo con il tempo e con gli insegnamenti che ogni evento della nostra vita ci dona.
Il carattere, a ben guardare, è in parte innato in parte forgiato dalla suddetta esperienza.
Su queste due caratteristiche, quindi, si può (e si deve) lavorare con pazienza e costanza. Non si conquistano nell’immediato e sono in continua evoluzione.
C’è, però, un altro elemento fondamentale nelle nostre giornate: la nostra energia, strettamente connessa al tempo che abbiamo a disposizione ogni giorno. Conservarla e non sprecarla dipende unicamente da noi. Intendiamoci: gli imprevisti esistono, ma noi possiamo scegliere il modo in cui reagire e, in un certo senso “proteggerci”.
Infine, questione da non sottovalutare, può capitare che i peggiori critici di noi stessi siamo… proprio noi! Come fare, allora, per zittire le fastidiosissime voci interiori ed esteriori che tentano di farci arrendere?
Soffermiamoci, in questo caso, sulle critiche mosse agli scrittori di fama o alle prime armi. Come è meglio reagire di fronte a parole dure, che ci colpiscono nell’intimo? E’ sempre valida la teoria secondo la quale il silenzio è la scelta più giusta in ogni caso?
Andiamo con ordine:

1.     Scrivere un romanzo, come comporre una canzone o girare un film, ci mette a nudo di fronte a un pubblico. Espone noi, il nostro modo di scrivere, le nostre paure e i desideri che ci portiamo dietro. Non importa quanto siamo bravi a nasconderli. L’opera che abbiamo creato può dire molto di noi. Di questo, però, non dobbiamo avere timore; è naturale. L’importante è scrivere ciò che sentiamo, dar voce alla nostra personalità e lavorare al meglio. Ci sarà tempo per pensare alle case editrici a cui inviare il manoscritto, alla promozione e a tutto il resto. Scrivere è un atto personale e intimo destinato, però, a “vivere” nel mondo.
2.     Il romanzo è stato pubblicato: bene, è il momento di evitare di pensare alle critiche, positive o negative, che arriveranno. Riflettere su questo, infatti, blocca il futuro del vostro lavoro. Lasciate che il romanzo “cammini da solo” e sostenetelo con adeguate iniziative promozionali, ma senza l’ansia di dover dimostrare che non meritate critiche negative. Insomma, non mettete le mani avanti, ma procedete tranquilli, consapevoli di aver fatto tutto ciò che potevate e della possibilità di migliorare sempre.
3.     Lasciate da parte il perfezionismo: questo è un altro avversario insidioso che vi renderà permalosi, schiavi di un ideale che avete solo nella vostra testa o che gli altri vi hanno inculcato. Gli scrittori siete voi, il romanzo è vostro non del vostro giudice interiore o dei critici. Siate aperti al cambiamento, alle modifiche, ma non fatevene schiacciare o vi bloccherete. La perfezione, del resto, non è di questo mondo.
4.     Arrivano le critiche! Leggete i commenti e fermatevi un attimo. Non dovete rispondere subito, prendetevi il tempo per riflettere e rileggere ciò che vi hanno scritto. Può accadere che il vostro interlocutore si esprima in un modo particolare, che il suo commento sembri ciò che non è, magari a causa di un certo uso, inconsapevole, di determinate parole, o che voi fraintendiate (Internet è lo strumento migliore per equivocare, lo sappiamo). Qualunque sia la causa del fraintendimento, se non avete compreso la natura del commento, non esitate a chiedere, con gentilezza, chiarimenti. Vi dimostrerete, così, aperti al dialogo.
5.     Non nascondetevi di fronte alle critiche e non arroccatevi sulle vostre inaccessibili posizioni. Potete spiegarvi con cortesia e, se notate che il discorso degenera, non intervenire più. E’ fondamentale, però, che usiate la gentilezza. In questo modo sprecherete il minimo della vostra energia, ingrediente prezioso per scrivere le vostre storie.
6.     Non vivete nell’ansia di piacere a tutti. Non accadrà mai (e meno male, aggiungerei, altrimenti significherebbe che siamo diventati tutti degli automi senza un minimo di differenza). Prendetevi i vostri tempi, che sia per scrivere o per rispondere a una critica, portate nel mondo la vostra voce, la vostra personalità. Forse non ve ne renderete conto subito, ma non c’è bisogno di marionette che si facciano ammirare, bensì di esseri umani a tutto tondo, fatti di anima, carattere, debolezze e voglia di scoprire e sapere. Chi vuole “livellarci” aspira, in realtà, a toglierci la libertà di essere e di creare. Proteggete la vostra libertà esistenziale e intellettuale, non ne esiste una di ricambio.
7.     Create con pazienza e senza fermarvi il vostro universo letterario, leggendo e scrivendo. La lettura è fondamentale anche per trovare i riferimenti che vi aiuteranno a creare storie e ad andare avanti nella vita (anche a rispondere alle critiche). Imparate da chi è venuto prima.
8.     Non arrendetevi mai. Potreste metterci una vita per scindere senza ombra di dubbio una critica buona da una cattiva. Nel dubbio, potete solo riflettere con la vostra testa e decidere se è o meno il caso di rispondere. Chiedetevi se ne vale la pena: è tempo che state sottraendo alla vostra formazione e ai vostri personaggi. Alle volte dovrete farlo, sarà giusto e rispettoso nei confronti di chi ha letto il romanzo, ma più spesso è meglio selezionare i commenti più arguti e dedicare loro un tempo preciso.
9.     Non cadete nelle trappole di troll, persone invidiose o frustrate. Non rispondete affatto alle provocazioni. I commenti di queste persone che, forse, non hanno nulla di meglio da fare o godono nel farvi perdere tempo, ed energie, si notano subito; alle volte sono più subdoli, ma se imparate a leggere tra le righe e con calma, li scoverete. Non provate neppure a intavolare una discussione: verreste risucchiati in un vortice sempre più profondo e perfino la vostra immagine potrebbe uscirne danneggiata. E’ proprio il caso di dirlo: siate superiori. Non si tratta di darsi arie (ve lo faranno credere, ma non cascateci), si tratta, più concretamente, di essere sicuri di sé e del proprio lavoro, concentrati sul miglioramento e sulla crescita quotidiani.
10.  Staccatevi da Internet (e social vari), non ascoltate le voci degli altri e inseguite i vostri sogni. Dovete ritagliarvi del tempo per stare da soli con voi stessi e i vostri personaggi; è necessario. E’ più importante credere in voi stessi e tramutare l’impegno in pagine scritte (abbiamo già detto che la perfezione non conta, scrivete con passione e impegno, non lasciate nulla al caso, datevi il tempo di far maturare la storia. La correzione è una fase successiva) che stare ore a tentare di dirimere diatribe. Meglio una pagina scritta al giorno che dieci risposte ad altrettanti commenti. Avrete tempo per selezionare e decidere se replicare o meno. Non deve interessarvi ciò che accadrà dopo, se venderete dieci o cento copie. Entrate nella vostra storia, che appartiene solo a voi e non alle mode del momento. Scrivete, perché il rischio più grande è quello di rimpiangere il tempo perduto.




6 commenti:

  1. Un articolo estremamente interessante. Concordo su tutto: scrivere è un'operazione delicata e profonda e con la stessa delicatezza bisogna porsi dinanzi alle critiche. A volte anche staccandosi dai social che tendono un po' a risucchiarci...
    Attendo i prossimi post, complimenti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie! In effetti l'argomento social andrebbe approfondito ancora di più, perché bisogna ammettere che Fb e Co. hanno una presa straordinaria sulle persone.

      Elimina