16/12/14

VINCITORE BLOGTOUR: "PARIGI, AMORE E ALTRI DISASTRI"

ONLINE!

Scheda Libro

Si è concluso il Blogtour promozionale per la pubblicazione di
"Parigi, amore e altri disastri" il romanzo di Marta Savarino,
edito da Genesis Publishing in data 18 Novembre 2014.

https://www.facebook.com/events/826841627359691/?ref=ts&fref=ts

Le varie tappe ci hanno condotto alla scoperta della magica Paris e ci hanno fatto conoscere i personaggi di una storia fresca, romantica e... intrigante.
Ringraziamo molto tutte le partecipanti, le quali ci hanno dedicato un pizzico del loro tempo e molto del loro entusiasmo. Adesso, però, è giunto il momento di scoprire il vincitore di questo concorso!

THE WINNER IS... 


Complimenti a ALESSANDRA!

Per ricevere la tua copia del romanzo, spedisci una mail al nostro indirizzo di posta elettronica:
genesispublishing@live.com

  GRAZIE A TUTTI...


15/12/14

ULTIMA TAPPA BLOGTOUR: "PARIGI, AMORE E ALTRI DISASTRI"!

Gentilissimi Fans,
ieri si è concluso il Blogtour promozionale dedicato al romanzo "Parigi, amore e altri disastri" di Marta Savarino! La quarta tappa del concorso è stata ospitata dal blog "Anima d'Inchiostro".
Partecipare è semplice e in palio c'è una copia omaggio! Seguite l'Evento Facebook per restare sempre aggiornati e per conoscere le piccole regole da seguire. 
Scoprite con noi l'ultimo magico luogo di Parigi, presentato durante il tour! 
In bocca al lupo!

LINK TAPPA

http://angolodelletopiiii.blogspot.it/2014/12/blog-tour-parigi-amore-e-altri-disastri_3.html

14/12/14

"PREDESTINED" ONLINE!

"Predestined" è online! 
Potete trovare la SCHEDA completa presso il nostro
SITO ed acquistare l'ebook sulle piattaforme
da noi attualmente in uso direttamente dal sito ufficiale.


11/12/14

TERZA TAPPA BLOGTOUR: "PARIGI, AMORE E ALTRI DISASTRI"

Gentilissimi Fans,
oggi continua il Blogtour promozionale dedicato al romanzo "Parigi, amore e altri disastri" di Marta Savarino! La terza tappa del concorso è stata ospitata dal blog "Gilly in Booksland".
Partecipare è semplice e in palio c'è una copia omaggio! Seguite l'Evento Facebook per restare sempre aggiornati e per conoscere le piccole regole da seguire. In bocca al lupo! ^^


http://angolodelletopiiii.blogspot.it/2014/12/blog-tour-parigi-amore-e-altri-disastri_3.html

QUARTA TAPPA BLOGTOUR: "PARIGI, AMORE E ALTRI DISASTRI"

Gentilissimi Fans,
oggi continua il Blogtour promozionale dedicato al romanzo "Parigi, amore e altri disastri" di Marta Savarino! La quarta tappa del concorso è stata ospitata dal blog "The Bibliophile Girl".
Partecipare è semplice e in palio c'è una copia omaggio! Seguite l'Evento Facebook per restare sempre aggiornati e per conoscere le piccole regole da seguire. In bocca al lupo! ^^


http://angolodelletopiiii.blogspot.it/2014/12/blog-tour-parigi-amore-e-altri-disastri_3.html

05/12/14

SECONDA TAPPA BLOGTOUR: "PARIGI, AMORE E ALTRI DISASTRI"

Gentilissimi Fans,
oggi si è aperto il Blogtour promozionale dedicato al romanzo "Parigi, amore e altri disastri" di Marta Savarino! La seconda tappa del concorso è stata ospitata dal blog "Il rumore dei libri".
Partecipare è semplice e in palio c'è una copia omaggio! Seguite l'Evento Facebook per restare sempre aggiornati e per conoscere le piccole regole da seguire. In bocca al lupo! ^^



http://angolodelletopiiii.blogspot.it/2014/12/blog-tour-parigi-amore-e-altri-disastri_3.html

PRIMA TAPPA BLOGTOUR: "PARIGI, AMORE E ALTRI DISASTRI"

Gentilissimi Fans,
oggi si è aperto il Blogtour promozionale dedicato al romanzo "Parigi, amore e altri disastri" di Marta Savarino! La prima tappa del concorso è stata ospitata dal blog "L'Angolo delle Topiiii".
Partecipare è semplice e in palio c'è una copia omaggio! Seguite l'Evento Facebook per restare sempre aggiornati e per conoscere le piccole regole da seguire. In bocca al lupo! ^^



http://angolodelletopiiii.blogspot.it/2014/12/blog-tour-parigi-amore-e-altri-disastri_3.html

28/11/14

INTERVISTA A FRANCESCA ROSSI: ULTIMA TAPPA DE "Viaggio nella Palermo del 1950. Protagoniste: Livia e Laura"



     Carissimi Fans, ecco a voi la conclusione dell'evento organizzato in onore del romanzo storico "Livia e Laura" di Francesca Rossi: "Viaggio nella Palermo del 1950. Protagoniste: Livia e Laura". L'Autrice ha risposto alle domande che Voi lettori avete lasciato nelle varie tappe... Francesca è stata cortese e gentilissima. Deliziatevi con le Sue parole!


      1. Perchè l’ambientazione proprio negli anni ’50? [Grazia]
Ho sempre amato gli anni Cinquanta. Ho proprio un debole per questo periodo storico e da tempo pensavo di ambientarvi qualcosa. È il momento della rinascita dopo la guerra e della ricostruzione. In questi anni vengono gettate le basi per il nuovo ordinamento sociale e geopolitico del mondo sia nel bene che, purtroppo, nel male. È un periodo storico di forti contraddizioni, era ancora molto nebulosa la conoscenza e la definizione di mafia, benché questa esistesse già e, disgraziatamente, era ancora possibile perpetrare il delitto d’onore ed esisteva il matrimonio riparatore. Elementi, questi, fondamentali per la genesi di “Livia e Laura”.

          2. Ciao Francesca, complimenti, io sono curiosa… come mai hai deciso di inserire tanti dialoghi in siciliano? Non pensi che questo possa essere controproducente o si trovano solo in questo breve estratto? [Sabina Di Gangi]
Grazie! Ho inserito il dialetto in quasi tutti i dialoghi del romanzo per vari motivi. Prima di tutto volevo calare completamente la vicenda in Sicilia, darle, oltre alle descrizioni di luoghi e profumi, anche lo spessore linguistico, ovvero “avvolgere” completamente la storia nella splendida isola, farla vivere tra la Storia e la sua gente. Poi c’è da dire che amo molto la musicalità del dialetto siciliano. Io sono romana e, per questo, ho passato molto tempo a studiarlo, volevo entrare nell’anima siciliana. Considero i dialetti un patrimonio fondamentale per la nostra cultura, fa parte di noi, è un tassello senza il quale il “puzzle” della nostra identità e del nostro percorso storico non è completo. Lingue che corrono parallelamente all’italiano. Per questi motivi credo che l’uso del dialetto possa essere un arricchimento per “Livia e Laura”. Per rendere più facile la comprensione, ho inserito delle note che spiegano significato e origine dei termini.

     3. Francesca sono felicissima per te! Ho imparato a conoscerti in questi mesi, devo dire che ti ho apprezzato profondamente in qualità di persona e anche nei panni di storica. :) Come sai, sono sempre stata “colpita” da tematiche di tale foggia, soprattutto quando si tocca il nostro essere donna. Appunto, da qui deriva la mia domanda: secondo te, quali sono i valori che le donne di oggigiorno dovrebbero custodire gelosamente? [Rosie M.]
Grazie mille per le bellissime parole! Essere donna non è mai stato facile e lo sappiamo bene. Oriana Fallaci sosteneva che fosse una sfida, un’avventura fatta di coraggio e determinazione. Sono assolutamente d’accordo e la Storia stessa lo insegna: in queste poche parole è raccolta l’essenza dell’essere donna. Dobbiamo imparare a pensare fuori dai retaggi culturali, con la nostra testa, senza paura del giudizio degli altri. Questo, infatti, è il fattore che più ci condiziona. Nella “valigia di valori” che ogni donna dovrebbe portarsi dietro, per tutta la vita, ci devono essere coraggio, forza di volontà, libertà mentale, conoscenza del mondo e del passato, soprattutto delle donne che ci hanno preceduto, per imparare dai loro errori e dai loro punti di forza. Essere libere, come si può intuire, è il valore principale. Libertà non vuol dire fare la prima cosa che ci passa per la testa, ma vivere con consapevolezza della realtà che ci circonda, nel rispetto degli altri ma con onestà intellettuale, ovvero portare avanti le nostre idee, perfezionarle nel tempo, durante una fase di apprendimento che dura tutta la vita. Avere, quindi, anche il coraggio di dire no se qualcosa non ci convince.

      4. Ciao Francesca e complimenti vivissimi per questa tua nuova avventura editoriale.
Ho letto che una delle due donne protagoniste porta il titolo di Baronessa di Carini e immediatamente sono tornato indietro negli anni. Mi pare fosse il 1975 quando da bambino di 7 anni ascoltavo incantato la voce di Gigi Proietti cantare la sigla di uno “sceneggiato”, come allora venivano chiamate le “fiction”, il cui titolo se non vado errato era L’amaro caso della Baronessa di Carini. Mi ricordo Ugo Pagliai, Adolfo Celi, Paolo Stoppa e anche una giovanissima Enrica Bonaccorti. Visto che anche il tuo romanzo è ambientato a Palermo, anche se più di un secolo dopo, e che si parla di passioni, ti sei in qualche modo ispirata a questo sceneggiato? [Paolo Bondielli]
Grazie Paolo! Lo sceneggiato “L’Amaro caso della Baronessa di Carini” è un capolavoro. Lo conosco, come conosco anche il remake interpretato da Vittoria Puccini nel 2007. Di sicuro sono tra le mie fonti di ispirazione, però “Livia e Laura” non nasce direttamente da questi due importanti film a puntate. Diciamo che hanno fatto parte del materiale da me studiato per scrivere il romanzo, in quanto ho analizzato tutto ciò che parlasse di Laura Lanza, ma in “Livia e Laura” mi sono concentrata molto sul discusso collegamento Beati Paoli-mafia, sulla vera storia della Baronessa mescolata al celebre poemetto. Da anni, infatti, volevo scrivere qualcosa su questi due “casi” tutti italiani, misteriosi e a cui, penso, non è ancora stato dato il giusto rilievo.

   5. Complimenti, Francesca. Ho letto l’estratto e devo dire che, l’ambientazione palermitana, essendo Palermo la mia città, mi ha intrigato molto. Ho notato che hai inserito dei termini dialettali. Come ti sei documentata su di essi? Qualcuno ti ha aiutata? E soprattutto, ti sei divertita a scoprire suoni e significati di questo splendido e antico dialetto? [Sara Purpura]
Grazie a te, Sara! Il fatto che una siciliana doc. dica queste cose è per me motivo di grande orgoglio. Le tue parole sono verissime: ho scoperto sonorità nuove e una musicalità davvero eccezionale nel dialetto siciliano. Ho fatto tutto da sola, mi sono documentata su grammatiche moderne e più antiche, visto film, letto romanzi (come Camilleri, per esempio, un vero maestro), ascoltato canzoni (Rosa Balistreri è la mia preferita). Qualunque cosa mi capitasse. Cercavo continuamente, se per caso non trovavo una regola grammaticale cercavo di dedurla dagli esempi che avevo. È stato un bel lavoro, ma l’ho fatto con tanto amore, però se trovate qualche errore nel dialetto usato nel romanzo non esitate a dirmelo. Sono in continuo apprendimento e mi fa piacere sapere se e dove sbaglio.

ì  6. Estratto interessante. Ho una domanda per te, Francesca: da dove nasce la voglia di ambientare il tuo romanzo proprio in Sicilia? Cosa ti ha spinto a preferire questa terra rispetto ad altre? [Sara Purpura]
Del grande amore che mi lega alla Sicilia ho già parlato. Un legame nato molti anni fa, quando visitai la splendida isola per la prima volta. Non posso negare che questo luogo mi abbia affascinato, anzi, ammaliato fin da subito, qualcosa di inspiegabile, di molto profondo. Di certo la Storia, l’arte che vi si respirano hanno fortemente contribuito, ma c’è dell’altro che mi è sempre sfuggito. Da arabista non posso non pensare alla dominazione araba e a ciò che ha lasciato, al modo in cui è riuscita a convivere con l’anima cristiana (ce ne sono evidenti tracce ancora oggi). La Sicilia resta un adorato enigma, per me, ma oggettivamente, nonostante i problemi, è un gioiello che meriterebbe di essere sempre più valorizzato. È una sirena che ti chiama e ti chiede di scrivere una storia che parli di lei.

     7. Qual è stato il fatto o il motivo che ti ha spinta a scrivere una storia come questa, oltre al visibile interesse per la Baronessa di Carini? [Valentina]
Volevo parlare di donne, o meglio, di quanto possono essere coraggiose le donne. “Livia e Laura” è un romanzo tutto al femminile e le due protagoniste sono, in un certo senso, la personificazione della Sicilia e, nello stesso tempo, dell’Italia. Devo dire, poi, che la Sicilia è stata anche un meraviglioso pretesto per parlare proprio del nostro bellissimo Paese che, forse, un po’ maltrattiamo e di cui non ci prendiamo cura con costanza e impegno. Ecco, dovremmo valorizzarlo meglio. “Livia e Laura” è il mio piccolo canto d’amore alla Sicilia e alla mia Italia. 

      8. Mistero e sentimenti si intrecciano in questo romanzo. Cosa vorrebbe dire al lettore per invogliarlo a leggere questo splendido romanzo? [L’Editore]
“Livia e Laura” è un romanzo d’amore in cui vengono esaltate la femminilità e il diritto alla libertà. Si parla dell’Italia e dei suoi misteri, di intrighi, tradimenti, passioni. Siamo una nazione notoriamente esterofila e se questo da una parte può avere dei vantaggi, rischia di farci perdere il quadro d’insieme della nostra realtà, altrettanto importante. “Livia e Laura”, quindi, vorrebbe offrire uno spunto di riflessione sulla condizione della donna italiana di ieri e di oggi, su tematiche attuali come la mafia e il femminicidio, chiarendo senza possibilità di dubbio che l’amore non è mai una catena, ma rispetto verso l’altro e le relazioni non devono diventare gabbie, bensì luoghi del cuore aperti verso le incognite del futuro.  

25/11/14

#IOSOSTENGOLAPICCOLAEDITORIA

Carissimi Fans,
vi informiamo che anche la Genesis Publishing partecipa al flashmob organizzato a sostegno della piccola editoria. Partecipate all'evento numerosi, in palio vi saranno numerosi ebook e libri cartacei da vincere ma, soprattutto, darete il vostro "piccolo-grande" contributo al nostro mondo! 
Vi attendiamo, dunque, con impazienza! 
La Genesis Publishing ha messo in palio il romanzo storico "Livia e Laura" di Francesca Rossi - Autrice .. cos'aspettate a "partecipare"? Le regole sono poche e semplici... Per saperne di più partecipate all'EVENTO FACEBOOK.

#IOSOSTENGOLAPICCOLAEDITORIA


18/11/14

"PARIGI, AMORE E ALTRI DISASTRI" ONLINE!


Potete trovare la SCHEDA completa presso il nostro
SITO ed acquistare l'ebook sulle piattaforme
da noi attualmente in uso direttamente dal sito ufficiale.


 

13/11/14

"LA HISTORIA DE UNA CENICIENTA" ONLINE!

"La historia de una Cenicienta" è online! 

Potete trovare la SCHEDA completa presso il nostro
SITO ed acquistare l'ebook sulle piattaforme
da noi attualmente in uso:



11/11/14

QUARTA TAPPA BLOGTOUR: "LIVIA E LAURA"

Gentilissimi Fans, si compie oggi la quarta tappa del Blogtour promozionale indetto dall'Autrice Francesca Rossi per promuovere il Suo recente romanzo storico: 
"Livia e Laura" edito dalla nostra CE in data 23 Ottobre 2014!
In questa "fermata", l'Autrice ci erudisce sulla dicotomia che è sempre intercorsa - ieri ed oggi - fra le due religioni monoteiste del nostro tempo: Cristianesimo ed Islam, calandole in un contesto ricco ed eterogeneo quale quello della Sicilia. Lasciamo la parola proprio alla carissima Francesca...!

https://www.facebook.com/events/1496293083968194/?fref=ts




Al-Idrisi

"La quarta tappa del mio viaggio mi porta in un’antica, piccola e sconosciuta moschea del passato.
Ad attendermi c’è un insigne personaggio, al-Idrisi (1099-1165), il geografo arabo a cui si deve il celebre Libro di Ruggero.
Al-Idrisi, infatti, ha vissuto per molti anni alla corte normanna di Ruggero II e ha avuto la fortuna di viaggiare e conoscere alla perfezione il Mediterraneo.
Attendo che concluda la preghiera e mi avvicino a lui a passi lenti. Mi riconosce subito, nonostante il velo sul mio volto.
«Ah eccoti qui! Ti stavo aspettando» dice con tono gioviale, seppur basso, in rispetto alla sacralità del luogo.
Sorrido e chino lievemente la testa in segno di saluto «È un piacere incontrarvi di nuovo, tra libri e storie, attraverso la lingua araba e il suo suono ammaliante» dichiaro contenta. Benché debba ammettere che oggi non sono qui per parlarvi di calligrafia, né delle forme dei verbi arabi».


Al-Idrisi annuisce. «Quel che vuoi chiedermi non è difficile da sapere. I libri di Storia del tuo tempo lo insegnano. Per quanto riguarda ciò che vorresti domandarmi, i quesiti più distanti dal corso degli eventi passati e che proprio indugiano sulle tue labbra… possiamo provare a parlarne» mi rassicura con un breve sorriso.
Ci sediamo su uno dei tappeti rossi che ricoprono per intero il pavimento della moschea e il geografo inizia a raccontare: «Il popolo di Allah giunse in Sicilia dopo vari tentativi, attratto dalla bellezza di quella terra e dalla possibilità di espandere il proprio dominio».
«Nel nostro mondo e nel nostro tempo diciamo che il dominio islamico sulla Sicilia iniziò nell’827 con lo sbarco a Mazara del Vallo… nella parte Ovest dell’isola» puntualizzo. «Però c’è da ricordare che a Pantelleria i musulmani ci arrivarono prima, nel 700 circa, per poi conquistarla definitivamente nell’835. Poi dovremmo parlare anche di piccole isole come Lampedusa…».
Al-Idrisi mi rivolge uno sguardo penetrante e, al tempo stesso, divertito. «Mi parli di date, eppure non sei certo qui per ricordarmi ovvietà» mi provoca, l’espressione distesa e le mani appoggiate sul grembo.
«In effetti sono qui per chiedervi dell’eredità culturale lasciata dai musulmani e dai cristiani in Sicilia. Credo sia un patrimonio di inestimabile valore per l’isola e per il mondo intero. Forse è un’eredità che accomuna genti di fede diversa e potrebbe aiutare gli uomini di oggi a riflettere su ciò che è lecito e ciò che non lo è. Oh, ma è così difficile spiegare che esiste sempre un confine tra bene e male, anche se appare sfumato» dichiaro rassegnata.
Al-Idrisi sospira: «In una certa misura i problemi del tuo tempo sono stati anche i problemi del mio tempo. Non ho bisogno di sapere cosa stanno vivendo gli uomini del futuro, ovvero del tuo presente, per dirti che tutti amano la bellezza e la pace ma, di solito, ogni individuo o gruppo, grande o piccolo che sia, vorrebbe tenerle per sé soltanto. L’umanità è avida di piacere e benessere e non ama spartirli, purtroppo» sostiene quasi impassibile.
«Quindi devo dedurre che le vostre parole siano vere tanto per i cristiani quanto per i musulmani» azzardo.
«Ma certo mia cara. Solo Allah è perfetto e solo Egli ha a cuore il destino di ognuno di noi, senza distinzioni. Prendiamo la conquista della Sicilia. Anche in quel caso un popolo voleva assoggettarne un altro, godere delle meraviglie che l’isola offriva e dominarla totalmente» mi spiega.
Le sue parole mi lasciano interdetta: «Un momento, non è possibile ch’io ascolti queste parole proprio da voi. State parlando della vostra gente».
Al-Idrisi scoppia a ridere: «Piccola mia, tu stai dando alle mie parole sfumature che esse non hanno. Non ti accorgi che mi limito a parlare della natura umana? Dovresti saperlo che tale natura non possiede religione, né razza alcuna. D’altro canto io non giudico. Non condanno e non assolvo. Più semplicemente racconto ciò che è stato. Ormai, sono fuori dal mondo e dalla Storia, ora vedo ciò che i limiti del mio corpo non mi consentivano di comprendere».
Il geografo si sistema meglio sul tappeto e prosegue: «Cosa vuoi dirmi che io non sappia già? Vuoi parlarmi di chi, in nome della fede, distrugge ciò che di buono è stato creato? O forse vuoi ricordarmi l’esistenza di uomini che disprezzano la diversità o che vedono in essa null’altro se non il fantasma della corruzione? Va bene, ma io conosco già tutto questo e ti garantisco che la Sicilia islamica fu un’altra cosa».
«Parlate, vi ascolto» lo esorto.
Mappa del mondo di Al-Idrisi
Al-Idrisi sospira di nuovo e inizia a rievocare il passato: «I musulmani giunsero in Sicilia dopo molti tentativi, facendo breccia nel muro della resistenza e della fierezza degli abitanti dell’isola. Non solo. Le reazioni da parte dell’Impero bizantino ai ripetuti attacchi non si fecero mai attendere. I musulmani conquistarono, è vero, assoggettarono, è vero anche questo, ma con loro la mia Siqiliyya raggiunse l’apice della prosperità economica, sociale e culturale». Si ferma per un attimo, il tempo di riprendere fiato e poi prosegue: «I musulmani si comportarono da vincitori, inutile negarlo. Lo erano. Palermo, in arabo Balarm, divenne la capitale di questo piccolo emirato. Alle cosiddette Genti del Libro, come cristiani ed ebrei, venne accordato lo stato di dhimmi, ovvero protetti dall’Islam dietro pagamento della jizya».
«Certo per i dhimmi non c’era la libertà di fare proselitismo, per esempio. Erano, comunque, soggetti a delle restrizioni» aggiungo.
«Sì, questa era la pratica usuale per ogni nuovo territorio assoggettato dai figli di Allah l’Altissimo» precisa il geografo. «Nonostante questo devi tenere conto del fatto che i musulmani non ostacolarono la ricerca del benessere dei dhimmi. Ebrei e cristiani, del resto, avevano le loro attività, commerci, opere di artigianato… L’Islam non avrebbe mai ostacolato la prosperità dell’isola».
«I commerci che si svilupparono via mare, le innovazioni nel campo dell’agricoltura, lo studio della matematica, dell’astronomia e il contributo della lingua araba nello sviluppo culturale dell’isola sono delle prove tangibili» intervengo, rafforzando le tesi del mio interlocutore. «Pensate. Molte parole arabe sono arrivate fino al mio tempo e sono ancora oggi utilizzate con frequenza».
Al-Idrisi sorride soddisfatto: «La riconquista normanna non mise fine a ciò che i musulmani avevano fatto. Non distrusse quel che avevano costruito, né le tracce del passato più antico. Lo arricchì ancora di più, invece. Su antichi strati di Storia si elevò il nuovo. Forse l’inevitabile» soggiunse.
«La Sicilia è l’esempio concreto del sincretismo culturale, delle conoscenze che si incontrano e si uniscono, nonostante i difetti degli uomini» sostengo con forza.
Al-Idrisi si alza e io capisco che il nostro incontro è quasi giunto al termine. Vorrei chiedergli ancora tante cose, ma la clessidra accanto a noi mi ricorda che il tempo scorre inesorabile, portandosi via le nostre vite.
«Hai ragione mia cara. Ma gli uomini, lo sappiamo entrambi, tendono a dimenticare il passato, poco importa che sia stato appagante o, al contrario, terribile».
«Credete che capiremo, un giorno, il vero confine tra bene e male, senza estremismi, senza generalizzare, né aver paura di chi ci sta di fronte?» chiedo speranzosa.

«La paura imbriglia le menti e le ammaestra all’oblio» mi risponde. «Lo stesso accade con l’odio e non importa che sia un cristiano o un musulmano a provarlo. Solo Allah può sapere se un giorno ci libereremo dalle catene e impareremo la vera essenza del Suo messaggio. Per ora non ci resta… anzi, non vi resta che fare tesoro del passato e imparare a non rinnegarlo, soffocandolo sotto a bugie e interessi».
Al-Idrisi mi accompagna verso l’uscita della moschea e aggiunge: «Studiate, leggete, scrivete, lasciate traccia della vostra vita a quelli che verranno. Non è un metodo sicuro per ottenere comprensione, ma è un modo abbastanza certo per lasciar loro una testimonianza del passato da cui imparare. Il resto è nelle mani dell’Onnipotente».
Ci accomiatiamo inchinandoci e, subito dopo, l’immagine di al-Idrisi sbiadisce davanti ai miei occhi, per tornare in un mondo che posso solo immaginare.
Impareranno mai gli uomini? Non lo so, ma sono convinta che personaggi come al-Idrisi abbiano ancora molto da insegnarci."
Francesca Rossi 

Dunque, dopo questo viaggio magico fra i meandri del storia e del misticismo di due popoli, non possiamo che restarne incatati. Riflettere su queste parole è consigliato, farle compenetrare in noi è d'obbligo! Aprite la mente ed il cuore, cari Lettori... l'Autrice ci aiuta in questo, grazie al contirbuto "illustre" di Al-Idrisi. Commentate ciò che vi passa per la mente sul tema... attendiamo solo Voi!